Berlin Call to Action – Cultural Heritage for the future of Europe. SOS Archivi sostiene l’iniziativa!

SOS Archivi è lieta di sostenere la campagna “Berlin Call to Action – Cultural Heritage for the future of Europe”, presentata il 22 giugno a Berlino, in occasione del vertice europeo del patrimonio culturale, da Europa Nostra, dal Comitato tedesco per il patrimonio culturale (DNK) e dalla Fondazione prussiana per il patrimonio culturale (SPK).

Da Agcult.it:

L’iniziativa trae ispirazione e legittimità dall’esperienza, dall’impegno e dall’entusiasmo di tutte quelle donne e uomini che si prendono cura del patrimonio culturale (materiale, immateriale, digitale) e che dedicano la loro vita, come professionisti o volontari, a trasmettere questo patrimonio alle generazioni future. La “Berlin Call to Action” propone sette azioni per rafforzare il ruolo del patrimonio culturale in Europa e sostiene l’idea di un Piano d’azione europeo per il patrimonio culturale, annunciato dalla Commissione europea nella nuova Agenda per la cultura, adottata a maggio. “Invitiamo tutti coloro che si prendono cura del passato, del presente e del futuro dell’Europa di firmare, sostenere e condividere questo invito all’azione”, si legge nella Call to Action che può essere firmata e sostenuta a questo indirizzo: http://www.europanostra.org/our-work/campaigns/berlin-call-action/

PATRIMONIO CULTURALE AL CENTRO DEL DIBATTITO POLITICO

“Noi, cittadini, organizzazioni e istituzioni siamo pronti ad assumerci una responsabilità condivisa di sfruttare il potere coesivo e il potenziale del nostro patrimonio culturale per promuovere un’Europa più pacifica, inclusiva e giusta – si legge ancora nel documento -. Oggi, nell’Anno europeo del patrimonio culturale, abbiamo un’opportunità unica per influenzare il dibattito sul futuro dell’Europa. Di fronte a così tante sfide e persino minacce, e davanti ai valori centrali europei, questo dibattito non può essere basato esclusivamente su considerazioni politiche, economiche o di sicurezza. Dobbiamo ‘cambiare il tono’ della narrativa sull’Europa. Dobbiamo mettere il nostro patrimonio culturale condiviso al suo posto: al centro delle politiche e delle priorità dell’Europa”. Sfruttando lo slancio dell’Anno europeo del patrimonio culturale, la “Berlin Call to Action” chiede ai cittadini, alle istituzioni e alle organizzazioni di riconoscere il potere positivo e coesivo del patrimonio culturale, dando un significato più profondo all’intero progetto europeo. L’iniziativa si basa anche sul contributo e sul sostegno dei coordinatori nazionali dell’Anno europeo del patrimonio culturale.

Sette le azioni proposte per l’Europa e i suoi cittadini:

SVILUPPO DEL PIANO D’AZIONE EUROPEO PER IL PATRIMONIO CULTURALE

Nella Call to Action si chiede “un ambizioso Piano d’azione europeo per il patrimonio culturale come eredità dell’Anno europeo. Questo Piano d’azione, che è già stato annunciato nella nuova Agenda europea per la cultura, deve essere preparato e attuato con il pieno coinvolgimento di tutte le parti interessate pubbliche e private, compresa la società civile. Deve inoltre essere olistico e interconnesso con altri importanti programmi e priorità politiche dell’UE, in linea con le recenti conclusioni del Consiglio dell’UE”. Il riferimento è a “obiettivi e settori politici quali coesione sociale, sviluppo regionale, sviluppo urbano, sviluppo rurale, ambiente, politiche marittime e turistiche, agenda per la sostenibilità e adattamento ai cambiamenti climatici, ricerca e innovazione, politica digitale, istruzione e competenze e, naturalmente, i giovani”. Questo Piano d’azione dovrebbe inoltre avere “una forte dimensione esterna, poiché anche l’Unione europea deve assumersi una responsabilità globale e raggiungere i partner oltre i suoi confini. Il Piano d’azione dovrebbe pertanto essere coerente con la Convenzione di Faro del Consiglio d’Europa e con l’Agenda 2030 delle Nazioni Unite per lo sviluppo sostenibile”.

RICONOSCERE IL PATRIMONIO COME PRIORITA’ PER POLITICHE E INVESTIMENTI

A sostegno del futuro Piano d’azione europeo per il patrimonio culturale, si chiede alle istituzioni dell’UE di “riconoscere pienamente il patrimonio culturale come una priorità strategica nei prossimi programmi politici e nel nuovo quadro finanziario pluriennale dell’UE (2021-2027). Allo stesso tempo, ci impegniamo a contribuire ad aumentare la consapevolezza dei molteplici valori e benefici del patrimonio culturale per l’Europa, importante anche in vista delle elezioni europee di maggio 2019”.

UN PONTE LOCALE, NAZIONALE ED EUROPEO

I vari livelli di governance sono fondamentali per liberare tutto il potenziale del patrimonio culturale come risorsa strategica per la società, l’economia, la cultura e l’ambiente e quindi “chiediamo a tutti gli Stati, regioni e città in Europa di continuare a sviluppare politiche e piani d’azione olistici e ambiziosi per il patrimonio culturale – si legge nella Call to Action -. Li esortiamo inoltre a migliorare il loro dialogo e la cooperazione con le organizzazioni europee e internazionali competenti, e con la società civile. Assicurando così che la politica e i piani d’azione adottati dai vari livelli di governance, da quelli locali, nazionali a quelli europei, si completino a vicenda e siano coerenti”.

CONSERVARE E TRASMETTERE L’INSOSTITUIBILE

Il patrimonio culturale è unico e insostituibile. Tuttavia è spesso vulnerabile e persino in pericolo. Pertanto “è nostro compito collettivo preservare questo tesoro in modo da trasmetterlo alle generazioni future – continua il documento -. Dobbiamo potenziare le risorse umane e finanziarie necessarie e investire nelle capacità al fine di assicurare la corretta conservazione, lo sviluppo e la trasmissione del nostro patrimonio, sia fisicamente sia digitalmente. In questo processo dobbiamo coinvolgere pienamente le Università e gli Enti di ricerca, sviluppare modelli di business innovativi e stimolare sinergie creative tra patrimonio e arte. Dovremmo anche riconoscere il valore delle espressioni immateriali del nostro patrimonio che sono in continua evoluzione e arricchiscono la nostra società”.

INVESTIRE NELLA RIGENERAZIONE DI QUALITA’

“Dobbiamo garantire e consentire – continua la Call to Action – investimenti adeguati, pubblici e privati, in una rigenerazione di qualità dei nostri quartieri, città e campagne basata sulla creatività, l’innovazione e il riutilizzo, ispirata ai principi del ‘Baukultur’ di alta qualità, come formulato nella Dichiarazione di Davos, adottata proprio all’inizio dell’Anno europeo del patrimonio culturale, e arricchita dalla partecipazione attiva dei cittadini e delle loro comunità”.

PROMUOVERE UNA CONOSCENZA MIGLIORE E UNA COMPRENSIONE PROFONDA

Il patrimonio culturale, secondo la Call to Action, “deve avere un’importanza maggiore nelle attività educative per tutte le età. Ciò stimolerà un impegno pubblico più forte per la tutela e la trasmissione del nostro patrimonio culturale. Un’attenzione particolare deve essere rivolta all’educazione storica e all’interpretazione del patrimonio. Questo ‘equipaggerà’ i cittadini europei, in particolare i nostri bambini e i giovani, con strumenti necessari per acquisire una più profonda comprensione degli incontri e degli scambi in corso all’interno dell’Europa, nonché tra l’Ue e altre culture del mondo. Tutte queste attività contribuiranno a costruire relazioni più rispettose tra le persone e i luoghi in cui vivono, lavorano o che visitano. Ciò faciliterà anche una migliore comprensione, rispetto e inclusione dei nuovi abitanti in Europa”.

COSTRUIRE SULL’IMPULSO

L’Anno europeo del patrimonio culturale ha rafforzato lo slancio politico e l’ampia mobilitazione per il patrimonio culturale in Europa. “Ora dobbiamo consolidare e migliorare ulteriormente le sinergie coinvolgendo il maggior numero possibile di soggetti pubblici e privati, comprese le organizzazioni europee e internazionali, e la società civile – conclude il documento -. Per raggiungere questo obiettivo, dobbiamo trovare una formula adeguata per una piattaforma permanente per la raccolta di conoscenze e la creazione di capacità”.